A partire dagli anni ’70, quando gli artisti della musica (e i loro agenti!) hanno iniziato a curare l’immagine, sia come espressione del loro stile unico che come importante fattore di marketing, il materiale utilizzato per comporre le locandine dei concerti ha subito una grande evoluzione.
I manifesti su strada, in ogni formato, si sono arricchiti di disegni e fotografie di artisti che hanno creato delle immagini iconiche.
Dalla copertina alle locandine
Attualmente, la grafica di un album di un cantante solista o di un gruppo, non è affatto casuale, ma risponde ad un vero e proprio concept, che parte dall’immagine che l’artista vuole dare di sé.
Questa immagine viene declinata sia per il packaging del CD che per le immagini ufficiali, così come per tutto il materiale promozionale, incluse le locandine del tour associato all’uscita discografica. In questo senso, l’industria musicale statunitense e inglese è stata sempre un passo avanti, mentre, ad esempio, in Italia, viene spesso scelta una via certamente più semplice, ma forse meno artistica. In alcuni casi, i promoter arrivano addirittura a riutilizzare vecchie immagini di repertorio: un messaggio più immediato per identificare l’evento e l’artista coinvolto, ma sicuramente meno accattivante rispetto alla ricercatezza delle immagini d’oltremanica (e d’oltreoceano).
Gli artisti grafici più influenti
Tra gli artisti che hanno contribuito a trasformare le locandine in opere d’arte, bisogna certamente citare i lavori psichedelici di Bob Masse, che lavorò per musicisti del calibro di Fleetwood Mac, Jimi Hendrix e Jefferson Airplane. Fu lui a “inventare” un nuovo modo di comunicare l’evento musicale attraverso associazioni di colori sgargianti e font disegnati su misura, dall’andamento arrotondato e avvolgente.
Negli anni ’90, Rex Ray contribuì alla fama degli Oasis, con locandine che rispecchiavano un mondo dove l’associazione di immagini (che non avevano nulla in comune tra loro) diventava il terreno per una sperimentazione ricca di rigore grafico, suggestione e originalità. Nessun ritratto degli artisti: bastava il loro nome a identificarli come protagonisti dell’evento.
Irrequieto ed espressivo: ecco forse due degli aggettivi migliori per definire l’arte di Jermaine Rogers, ed è forse proprio per questo che venne scelto dai Radiohead per alcune delle loro locandine più riuscite. La musica della band veniva rappresentata con disegni “dissonanti” e scomodi, che nascondevano comunque una grande poesia ed equilibrio del movimento.
Poster e locandine per la tua casa
Se si vuole portare un po’ dell’originalità e del groove della musica rock anche dentro casa, si possono acquistare riproduzioni di locandine vintage.
Ma per qualcosa di ancora più accattivante e unico, vi consigliamo di dare un’occhiata ai poster che raffigurano la forma d’onda di alcune delle più celebri canzoni della storia del rock. Un’idea originale che, se associata alle locandine vere e proprie, trasformerà le vostre pareti in una privata Rock and Roll Hall of Fame della vostra musica preferita.